La produzione industriale ad agosto è aumentata del 9,5% rispetto allo stesso mese del 2009 e dell’1,6% rispetto al luglio 2010 ma lo stato dell’economia continua a preoccupare soprattutto alla luce del fatto che anche il 2011, nonostante i piccoli segnali di ripresa si prospetta un anno difficile sul fronte dell’occupazione. Parole rassicuranti sono arrivate dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti che dopo l’allarmismo generato dagli ultimi dati secondo cui nel secondo semestre dell’anno il tasso di disoccupazione è arrivato all’8,5%, ha spiegato: “Il tasso di disoccupazione in Italia è inferiore alla media europea”.
Di fatto, la massiccia perdita di posti di lavoro nel triennio 2008-2010, quindi le misure di contrasto alla disoccupazione, impegnano le agende dei diversi Governi. Sarà anche per questo, per l’importanza che il tema riveste oggi, che il premio Nobel per l’economia 2010 è andato a tre personalità che si sono distinte per i loro studi sul mercato del lavoro: mentre a causa della crisi economica la disoccupazione a livello globale coinvolge 210 milioni di persone (Fonte Fmi), la Reale accademia delle scienze svedese, ha premiato gli americani Peter Diamond e Dale Mortensen e il britannico-cipriota Christopher Pissarides (che dovranno dividersi anche il premio in denaro pari a un milione di euro circa)
Chi sono e cosa hanno fatto i tre economisti? Diamond è nato nel 1940 a New York ed è docente presso il Massachusetts Intitute of Technology; Mortensen è nato a Enterprise (Oregon, USA) nel 1939 e insegna presso la Northwestern University; Pissarides è nato nel 1948 a Nicosia (Cipro) ed è docente presso la London School of Economics and Political Science (Regno Unito).
Il lavoro dei tre economisti ha permesso di capire meglio perché quando l’offerta di nuovi lavori è alta la percentuale di persone disoccupate talvolta non si riduce. La domanda dalla quale l’Accademia partiva era infatti questa: Perché nonostante le nuove opportunità di lavoro ci sono così tanti disoccupati? Cosa può fare la politica per ridurre il tasso di disoccupazione? E le risposte sono arrivate con le analisi dei tre, utilizzate anche per studiare nuove politiche economiche per stimolare l’occupazione e per valutare l’andamento del mercato del lavoro.
Diamond, Mortensen e Pissarides hanno elaborato alcuni modelli economici per comprendere come avvengono le frizioni nei mercati, così da comprendere meglio le dinamiche che causano la disoccupazione, la disponibilità di nuovi lavori, l’andamento dei mercati e le fluttuazioni nelle paghe. Le loro analisi hanno, per esempio, dimostrato che i sussidi di disoccupazione possono aumentare le frizioni e dunque rendere più lunga e onerosa la ricerca di un nuovo lavoro. Insomma, tanto più sono generosi tanto più possono portare a disoccupazione e tempi più lunghi nella ricerca di una occupazione. Un tema, quest'ultimo, della riforma degli ammortizzatori sociali (in Italia conosciamo bene la cassa integrazione) che è al centro del dibattito politico e culturale.
Non solo. Gli studi di Diamond, Mortensen e Pissarides sono state utilizzate anche per lo studio dei mercati immobiliari. Il numero delle abitazioni in vendita varia nel corso del tempo, così come varia anche il tempo necessario perché venga trovato un acquirente per una casa e perché venditore e compratore si mettano d’accordo sul prezzo finale. Questi elementi devono essere tenuti in considerazione per il calcolo dell’andamento del mercato immobiliare e le teorie dei tre nuovi Nobel aiutano proprio a fare questo. Le loro analisi sulle frizioni nei mercati vengono anche impiegate nello studio delle teorie monetarie, delle politiche economiche per il settore pubblico e dei mercati finanziari.
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