Andare in pensione prima, allungando la propria anzianità contributiva; pagare meno tasse; destinare il proprio denaro in uno strumento efficiente e competitivo con altre forme di risparmio forzoso.
Cosi' titolava il Sole 24 Ore in uno dei tanti articoli pubblicati il 15 Agosto 2011 in favore del Riscatto di Laurea.
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Il principio secondo il quale chi pagava per poter vedere riconosciuti gli anni di laurea nell'idea di poter andare in pensione prima facendo cumulo sugli anni contributivi e' venuto meno. Non solo, questa norma , se fosse approvata, avrebbe effetto retroattivo. A chi mancavano ad esempio due anni di pensione a seguito del riscatto, adesso andra' in pensione fra 7 anni.
Questa norma e' profondamente iniqua per i seguenti motivi:
- chi ha aderito al riscatto lo ha fatto sulla base delle norme vigenti nella consapevolezza che fosse una forma di risparmio alternativa con una certa ottica di investimento;
- se la stessa persona avesse saputo che la finalita' per la quale aveva aderito fosse venuta meno probabilmente avrebbe fatto una scelta un investimento alternativo;
- chi oggi paga si trova nell'incertezza se continuare a pagare INPS oppure no;
A questo punto dico basta. Mobilitiamoci in massa. Non paghiamo piu' un centesimo ad uno Stato incapace di governare, qualora queste norme inique e incostituzionali fossero approvate. Diciamo stop all'evasione. Fermiamo questo governo iniquo. Accettiamo una qualsiasi proposta anche di un gruppo di minoranza che sicuramente farebbe meno danni.
Basta ad i privilegi, basta a tartassare le future generazioni a causa di una precedente generazione incapace di pensare in modo strategico al futuro.
L'alternativa e' la lotta, la mobilitazione o cambiare paese.
Mi appello al Presidente della Repubblica. Fermiamo queste norme che fanno gli interessi di pochi. Guardiamo invece solo l'interesse generale del paese in cui amiamo vivere.
Staff finanza e dintorni
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