Davvero l’Italia rischia di fallire? Difficile. Lo sostiene in questa “Lettera” Giannina Puddu, presidentessa di Assofinance, associazione dei consulenti finanziari indipendenti.
di Redazione ABCRisparmio 27 set 2011
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Fonte: qn.quotidiano.net. |
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Credo che il rischio di default del nostro paese sia un bluff anche se bene organizzato e, pertanto, da tenere in grande considerazione per evitare che, alla fine, gli "organizzatori" raggiungano i loro fini. Ritengo si tratti di un bluff perchè la l'Italia è, ancora, una grande potenza economica.
Come uscirne?
Riportando la politica alla sua vera natura: non può più essere considerata un business ma deve tornare ad essere rappresentanza del pubblico interesse. Deputati e Senatori della Repubblica italiana devono essere obbligati alla massima concentrazione sui loro compiti cessando qualunque altra attività; innanzi tutto deve essere cambiata la legge elettorale perchè, in queste condizioni, di fatto, la Democrazia non c'è.
E’ necessario reintrodurre la supremazia della Politica sulla finanza e sull'economia perchè la. Politica deve dettare le linee guida.
E’ necessario adeguare i costi della politica alla media europea eliminando, subito, gli sprechi a livello centrale e locale. Il debito pubblico italiano è esploso a causa della politica intesa come affare privato. Perchè, per esempio, la retribuzione del presidente della provincia di Bolzano aveva (nel 2007) un mensile pari a 25.600,00€ mentre, nello stesso periodo, il presidente francese Nicolas Sarkozy portava a casa 6.600,00€? (L'Europeo - n. 7 - luglio 2011). Perchè, verificato il costo "della macchina nel suo insieme", ogni deputato ci deve costare 95.772,00€ al mese? (Licenziare i Padreterni - Rizzoli 2011).
Nel nostro paese, l'antico motto: vizi privati e pubbliche virtù risulta capovolto: vizi pubblici e virtù private se è vero, come ricordo di aver letto, che, il patrimonio privato medio degli italiani è tra i più alti al mondo se non, addirittura, il più alto. Gli italiani agiscono da fenomeni nella gestione degli affari privati mentre appaiono scarsi nel governo della cosa pubblica.
Ecco, perchè, la soluzione dei problemi economici e finanziari dell'Italia è, innanzitutto, una questione politica. Qualunque altro approccio che volesse prescindere da questa consapevolezza sarebbe in malafede o, nella migliore delle ipotesi, ingenuo e quindi, comunque, inutile.
Il nostro compito urgente è la drastica riduzione delle spese pubbliche correnti; questo per placare l'ira dei mercati. Subito dopo, le riforme strutturali per adeguare il passo statale al passo delle imprese. Il punto è: chi ha un amore così grande e così palese per l'Italia tanto da essere così forte e così autorevole come necessario per "tagliare" tutti gli sprechi pubblici? Dove sono i Politici veri?
Quali uomini? Quali donne? Come li possiamo individuare? Estremamente difficile.
Eppure, mi è capitato di conoscere e interagire con parlamentari italiani di spessore, persone serie, affidabili. Ma, questi, solitamente, appaiono frustrati, schiacciati dalle macchine di partito perchè non allineati.
Forse, la nostra unica speranza, è riposta nelle loro mani; loro dovrebbero chiamarsi, contarsi e proporsi, fuori dai rispettivi gruppi di appartenenza, per salvare l'Italia.
Giannina Puddu