Mia Economia
(31/12/2010)L’ultima seduta di Piazza Affari, che si e’ chiusa con un ribasso dell’1,4%, e’ la fotografia del 2010 della Borsa di Milano. E’ stato un anno deludente per il listino italiano, che ha terminato con una perdita del 13,5% circa, penalizzato dalla sovrabbondanza dei titoli bancari presenti nella nostra Borsa e che e’ stato tra i settori maggiormente danneggiati dalle crisi finanziarie di Grecia in primavera e di Irlanda in autunno. Intesa Sanpaolo in un anno ha perso il 35%, Unicredit il 33%, Banco Popolare il 39% e Popolare di Milano oltre il 47%, solo per citare alcune delle maggiori banche in Italia.
Ma ci sono stati anche titoli tra le blue chip che hanno regalato rialzi quasi a tre cifre. E’ il caso del titolo Exor che in un anno ha guadagnato oltre l’80% sulla spinta dell’evoluzione societaria di Fiat che da gennaio si separera’ in due entita’, Fiat Industrial e Fiat Automotive. Da queste colonne avevamo attirato
l’attenzione dei nostri lettori sul titolo, con una analisi, a marzo di quest’anno. Allora valeva 12 euro, ha chiuso l’anno a 24,6 euro. Chi avesse acquistato allora avrebbe guadagnato il 100%
Per Piazza Affari il prossimo anno, almeno nei primi mesi, non si discostera’ molto da quelli appena passati. Da un punto di vista grafico e’ chiarissimo come da sei mesi l’indice maggiore di Milano sia ingabbiato in un rettangolo compreso tra 19mila e 21.500 punti. Finche i prezzi non usciranno da questa fascia non ci saranno movimenti di rilievo ne’ in rialzo ne’ in ribasso. Analizzando i prezzi con un orizzonte temporale ancora piu’ breve si nota come da un mese il Mib si muova tra 20mila e 21mila punti. Anche in questo caso segnali di forza o di debolezza dell’indice arriveranno solo dalla violazione al rialzo o al ribasso di questi valori
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